Appello per una maggiore trasparenza nelle regole dello Scotch Whisky
Qualcuno potrebbe obiettare che il whisky sia già trasparente di suo (tranne il Loch Dhu). Di certo le regole dello Scotch Whisky sono piuttosto restrittive, a tal punto che, se un produttore volesse mettere “la ricetta” del prodotto verrebbe immediatamente segnalato come “fuorilegge”. Proprio Compass Box è stata protagonista recente di un provvedimento che ha fatto molto discutere, anche se di fatto era contrario alle zelanti normative vigenti.
Dimostrando anche una intelligenza commerciale molto fine, John Glaser non si è lasciato scappare il modo di trasfomare questo problema in una opportunità anche di promozione e visibilità. Compass Box invita a sottoscrivere un appello per cambiare le regole e andare verso una maggiore trasparenza. Con la solita superbia posso scommettere che il 90% di quelli che hanno invitato a sottoscrivere l’appello non l’abbiano nemmeno letto, facendosi guidare più dalla pancia che dalla testa, cerco quindi di fare chiarezza su cosa ci chiede aiuto John.
Ovviamente vi risparmio un elenco di possibili vantaggi che si potrebbero avere con una maggiore trasparenza e vi riporto in originale l’appello di John.
It turns out that Scotch whisky is one of the few products where it is prohibited by law to be fully open with consumers. This is an issue that affects every corner of the Scotch world (from Single Malt distillers to blenders) and limits the ability of the producer to share pertinent information with their customers.
We believe the current regulations should change. That Scotch whisky producers should have the freedom to offer their customers complete, unbiased and clear information on the age of every component used in their whiskies. That those customers have the right to know exactly what it is they’re drinking.
Please read through the information below and – if you agree with what you see – take a moment to sign our Statement of Beliefs. Your support will help lobby UK and EU authorities to change the current regulations for the better.
Vediamo quali sono le proposte normative incluse nell’appello.
Attuamente la normativa prevede per gli Scotch Whisky due possibilità di indicazione di età:
- Età indicata (Age Statement): il packaging e il materiale di marketing deve indicare solo l’età del distillato più giovane contenuto nell’assemblaggio
- Età non indicata (No Age Statement): non ci deve essere nessuna indicazione riguardo all’età del distillato sul packaging o sul materiale di marketing (ovviamente sappiamo che ha almeno 3 anni di maturazione in botti di quercia).
Compass Box propone una terza categoria:
- Piena trasparenza (Full Disclosure): una modifica all’attuale normativa per permettere ai produttori, la libertà ma non l’obbligo, di mettere una lista completa, chiara, imparziale, di ogni whisky componente la “ricetta”, con o senza indicazione dell’età principale.
Le definizioni in grassetto potrebbero essere spiegate come:
- Completa: la lista completa dell’età di maturazione di ogni whisky assieme alla percentuale (con un decimale) di composizione (es. Laphroig 5YO 20.1%. Clynelish 10YO 15%…)
- Chiara: le informazioni devono avere sulla confezione la stessa importanza di altre informazioni obbligatorie (ABV, volume, ecc.). Per elementi non direttamente legati alla confezione non ci deve essere nessun tentativo di tenere nascosto nessun elemento dell’informazione.
- Imparziale: i componenti più vecchi e pregiati non devono avere rilievo diverso dagli altri, tutti gli elementi che compongono la ricetta; tutti devono avere la stessa rilevanza ed evidenza. Il loro ordine di presentazione deve essere, come per qualsiasi prodotto alimentare, in ordine decrescente di presenza (whisky in quantità maggiore prima) rapportati però al valore alcolico e non solo al volume. Nel caso di stesso apporto alla ricetta, il whisky più giovane deve apparire prima.
- Whisky componente: significa una quantità di whisky che può essere distinta dagli altri componenti nella miscela finale, includendo come minimo l’indicazione di età ma il produttore può decidere di inserire altre informazioni permesse dalle normative attuali (tipo di whisky e categoria, distilleria, tipo di botte, regione).
- Libertà ma non obbligo: nessun produttore è obbligato a indicare questo elenco così come attualmente non è obbligato a indicare l’età.
- Età principale: si tratta di indicare o meno l’età come da normativa attuale. La scelta di ‘Piena trasparenza” non preclude l’indicazione di una età preminente, se mantiene le regole attuali di indicare l’età del whisky più giovane nella ricetta.
Inutile dire che ogni iniziativa che vada nella direzione della trasparenza sia più che positiva e che quindi la supportiamo in pieno. Il massimo sarebbe anche sapere se nella bottiglia sia presente o meno l’unico additivo permesso nello Scotch Whisky: il caramello (E150).
Io ho firmato e stimo John Glaser. Tu Davide, sei rimasto neutrale oppure hai aderito?
Tranquillizzo i lettori che Terziotti non è un superbo. Sempre che non si affetto anche lui di criptorchidismo e ipospadia come il più famoso superbo della storia. Difatti testimonianze dirette lasciano pensare il contrario.
Io penso che John Glaser sia un genio e credo sia uno dei personaggi “nuovi” del whisky che stimo di più. Ha ritirato fuori dall’angolo i vituperati blended dandogli una grande dignità e un posto importante anche tra i singlemaltisti snob.
Io ho aderito, per quanto, visto la gente che frequento, penso che possa diventare un boomerang e ci saranno zelanti esperti che diranno “eh ma io ci avrei messo magari il 21% di Teaninich invece del 19% e magari al 43,2 anziche al 41.3%.
E’ giusto dare la libertà e permettere a chi vuole di farlo, vedo più lati positivi.
Comunque ho fatto un controllino ed è tutto a posto.