Propositi e auguri per l’anno giubilare
Passata oramai Santa Lucia e oramai quasi in ritardo per il Natale, quest’anno la letterina si riaggancia all’attualità e sarà incentrata sulla misericordia, vista la recente apertura dell’anno giubilare straordinario, istituito tramite bolla pontificia, che, tra l’altro, potrebbe essere un ottimo nome per uno spumante di successo.
Davanti a tante levate di scudi di appassionati che si lanciano in invettive contro i produttori rei di mettere sul mercato una valanga di whisky senza indicazione di età (i famigerati NAS) a prezzi fuori di testa, il vostro angelo, in clima misericordioso, e come potrebbe essere altrimenti, cerca di mediare e di far tornare tutti più buoni con alcuni dati buttati lì:
- In un passato nemmeno troppo lontano (20 anni fa?), i single malt erano raramente sopra gli 8 anni. Certo possiamo disquisire su come fossero molto diversi dagli attuali e di come una volta si stava molto meglio, ma è meglio rimanere concentrati su come gli operai fanno i lavori stradali.
- Il mercato del whisky ha sempre avuto alti e bassi, torneranno i chiari di luna e c’è tanta di quella roba buona da bere ancora.
- Spirit Business si lancia in alcune previsioni, che sembrano quasi fatte apposta per il mercato italiano, assetato di whisky con l’età dichiarata e di torba:
- Nel 2015 ci sono stati molti marchi che sono tornati a indicare l’età, soprattutto nel mercato dei blended. Prevediamo che ve ne siano molti altri nel 2016
- I rilasci di whisky torbato supereranno quelli tradizionali non torbati. The Macallan Rare Cask Black, The Glenlivet Nàdurra Peated Whisky Cask Finish e Ballantine’s Hard Fired ci indicano questa strada.
Il Vostro per l’anno prossimo ha tante idee per la testa, ne butto lì qualcuna, non in ordine di importanza:
- la prima è continuare il viaggio tra i produttori di distillati di qualità in Italia, che purtroppo sono pochi ma almeno si possono visitare facilmente.
- La seconda, agganciata con la prima, è quella di approfondire la conoscenza di altri spirits e di altre tipologie di whisky (Irish, giapponesi, americani), magari e soprattutto attraverso dei viaggi.
- La terza è quella di riuscire a leggere di più e accorciare la lunga lista di libri sul whisky che per ora prendono polvere sulla libreria.
Chissà voi cosa avete in testa (e nel bicchiere).
Io sto cercando di assaggiare di tutto (NAS compresi visto che ce ne sono di buoni) e per l’anno prossimo spero di approfondire i whiskey americani e saltare poi a pié pari ai calvados.
Poi ci sarebbero i viaggi in Irlanda e Scozia ma restano sempre in dubbio, vedo di togliermelo al più presto.
Per il resto, buon anno.