Milano Whisky Festival 2013, sinteticamente, un successo
Dopo due giorni intensi al Milano Whisky Festival e soprattutto dopo averne vissuti tanti (tutti) davanti e dietro il banco, è sempre difficile non ripetersi. La cosa bella è ripetersi alla voce “successo”, visto che anche quest’anno, dopo l’impennata 2012, c’e’ stato un bel segno positivo sia in presenza che in qualità. Al momento non conosco le cifre ufficiali ma posso dire che a naso sui due giorni un 30% di incremento ci sia stato. E mentre la domenica mi sembra sia stata in linea col 2012, il Sabato ha avuto un incremento enorme, soprattutto nelle prime ore di apertura. L’incremento quantitativo è sicuramente frutto del lavoro di semina che Andrea e Giuseppe hanno fatto in questi anni che ha creato un ecosistema intorno al festival. E devo dire che la qualità delle Masterclass e degli espositori quest’anno era veramente di altissimo livello. Segno che le aziende anche iniziano a capire che c’e’ potenziale ma anche, che in alcune di loro ci sono veri appassionati che si fanno anche trascinare dall’entusiasmo. E vedere anche altri appassionati e blogger dietro i banchi di mescita è un aspetto positivo, non siano solo dei rompiscatole ma possano costruire cultura e passione e non scrivere solo amenità sul web. Pubblico sempre curioso e sempre meno monotematico sulla torba, anche questo è un bel passo avanti.
Detto questo, tutti i programmi ovviamente che avevo fatto sono saltati, non ho fatto alcuna masterclass e nemmeno momenti “istituzionali” in cui avrei voluto fare brindisi collettivi o qualche altra iniziativa. Mi ha fatto piacere bere qualcosa con molti di voi o scambiare due parole, purtroppo, soprattutto sabato, era impossibile fare di più con l’afflusso continuo e incessante.
Oltre che i programmi anche la possibilità di bere qualcosa al di fuori dell’autoconsumo è stata molto rara. Qualche buon samaritano mi ha portato qualche bicchiere, posso segnalare alcune cose notevoli di Adelphi e di Cadenheads, l’interessante, anche per il prezzo, Auchroisk di Hidden Spirits, il Rosebank 21 OB del 2012, Nikka Taketsuru 21 e l’eccezionale Tormore 20 anni Artist N° 2 celebrativo del Bar Metro, con un profumo di uva bianca straordinario. Menzione speciale per la degustazione di Laphroaig pre-festival con il CS Green Stripe, il 25 e il 30 Cardeas; soprattutto il Green Stripe è stata una esperienza mistica. Ma anche io ho portato a casa delle boccette, poche eh.
L’organizzazione ha migliorato alcuni punti che erano stati criticati (esempio assenza di acqua, cestini pieni ecc) e non ci sono stati mai momenti di crisi anche durante la massima affluenza, almeno mi pare. So che Andrea e Giuseppe se ci sono critiche costruttive le accettano ben volentieri, nel frattempo ecco cose ne pensano Giuseppe, Federico e il forum.
Alcune note personali sui prodotti in mescita e non solo:
- Grande successo dello Springbank 14 Whisky Broker, tutte le bottiglie bruciate via in 3 ore.
- Bowmore 16 1991 Port Cask, ignorato l’anno scorso, quest’anno pareva essere il santo graal e anche per il prezzo favorevole e vista oramai la rarità. Anche il vecchio Auchentoshan 18 ha fatto abbastanza sfracelli.
- Sopresa per gli Arran single cask, soprattutto il Bourbon cask è piaciuto molto.
- Bladnoch molto apprezzati dai neofiti e da chi non beve abitualmente whisky, per la loro rotondità e semplicità e per un costo molto abbordabile.
- Hakushu 12, che pure non credo sia un malto facile, è piaciuto da matti e a vedere anche la gente che stava da Salvatore Mannino mi pare che il Sol Levante abbia fatto breccia.
- Mi hanno fatto molto piacere ovviamente le manifestazioni di stima e amicizia che molti di voi mi hanno dato, anche solo venendo a bere un dram (o portandomene qualcuno). Non vi cito uno ad uno perché mi scorderei, vi abbraccio tutti collettivamente, ma non rubatemi il bicchiere
- Grazie a Matteo per l’aiuto dietro il banco, mettere uno bello e vestito bene ha i suoi effetti. Sono vietate le battute sugli effetti di presenze di altro tipo dietro il banco.
- La cena dopofestival con tanti amici è stata una chiusura ermetica delle cose che abbiamo vissuto in due giorni.
E l’anno prossimo si respirano nell’aria grandi novità. Quindi respirate whisky più che potete.
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Scusa Davide,
non so se te ne sei reso conto, ma quest’anno hai mostrato una tranquillità titanica durante una giornata che anche tu mi confermi di straordinario impegno.
Luca
Caro Davide,
avrei bisogno di due informazioni (tanto per non perdere l’abitudine dopo i festival):
avrei bisogno del numero di cask del “tuo” Longmorn Whiskybroker, e di sapere la gradazione alcolica del Laphroaig Artist proposto da Claudio.
Grazie
Ciao
Luca
Luca, spero di riuscire a darti il numero del cask prima di un anno, come ho fatto per Bladnoch 🙂
Sulla gradazione del Laph attivo le mie fonti, forse 60.1?
Domenica mi hai visto pacato perché ero stanchissimo, sabato ero molto più sincopato. Comunque non ci sono stati clienti maleducati, tranne un paio, quindi ero molto tranquillo
56% cask n.700351 refill sherry
Longmorn è Hogsead Number 71773, 220 bottiglie.
Distilled 25th May 1992, Bottled 13th February 2013, 55.5% Vol
Grazie Pino, preciso come sempre. Evidentemente è un ulteriore imbottigliamento rispetto ai tre Artist precedenti.
Comunque Davide, lo sai che mal che vada me lo dici a Roma!
…ma la taleb… ragazza del cask strength a tutti i costi bazzica il forum?
Ciao
Luca
…mi sono distratto…
grazie Davide, sono commosso.
Ciao ciao
Luca
confermo 60.1% per il Laphroaig The Artist
Ah pensavo fosse il 15 anni #3 che c’era anche a Parigi.
Allora é la cask 700353. La 700351 è a 56% perlomeno sul loro catalogo (in foto è addirittura 49%)
E’ questo (scorrere la pagina)? 700353 e corrisponde al 60.1% http://www.whiskyfun.com/2013/Laphroaig-until-we-succumb.html
Grazie a tutti. Per adesso ho finito con le richieste.
Saluti
Luca