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Le radici, le persone e lo spirito dei distillati

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Vacanze “lavorative” tra la Romagna, l’Emilia (e la bassa Lombardia)

WADegApprofittando di qualche giorno nella riviera romagnola e poi nella Pianura Padana non sono stato con le mani in mano ma con il bicchiere nella mano: visitina a Nadi Fiori in Romagna e poi ho rifatto una accoppiata Whisky-Aceto Balsamico Tradizionale nella bassa. Nella vasta pianura lasciando fissa la tappa di Formigine da Whisky Antique, per vedere la sua nuova sede, ho cambiato provincia per l’Aceto Balsamico Tradizionale, stavolta di Reggio Emilia, a un 15 minuti dal selvaggio borgo natìo, alla San Giacomo, a Novellara.

  1. Da Nadi, in quel di Riccione, per quattro chiacchere pomeridiane. Come al solito tanti spunti interessanti e idee per il futuro. Carne al fuoco ce n’e’ e come sempre sarete aggiornati.
  2. Preview della nuova sede di Whisky Antique e da Massimo Righi, negozio, anzi santuario, spostato di fronte alla vecchia sede sempre in Via Quattro Passi a Formigine, ancora più spazio e sembra di vedere ancora più roba. Il negozio è giù attivo, anche se era ufficialmente chiuso per ferie, sarà inaugurato il 21 settembre alle ore 10, quindi annullate matrimoni e impegni. Ovviamente Max da buon padrone di casa mi ha fatto assaggiare un meraviglioso Bruichladdich 21 Penny Black sherry cask, Moon Import: da paura. Oltre che al suo ultimo rum Port Morant, gemello del precedente, e confrontato direttamente ancora più buono e complesso. Le foto del nuovo tempio saranno oggetto del reportage dell’inaugurazione.
  3. L’Acetaia San Giacomo è guidata da un giovane, Andrea Bezzecchi, che ha rilevato 100 botticelle dal padre e ha tirato su in meno di dieci anni una acetaia bellissima da 700 botticelle in un podere classico della bassa. Oltre al balsamico tradizionale disponibile con i bollini Aragosta, Argento e Oro (minimo 12 anni effettivi, ma i secondo e terzo ne hanno almeno 4 in più) tanti altri aceti come quello tradizionale di vino con vari affinamenti (esempio in ginepro), di birra (Toccalmatto e 32 Via dei Birrai) e uno buonissimo di mele, affinato solo in acciaio e ricco di aromi del frutto proveniente dal Trentino. Per sottolineare l’importanza dell’aceto in cucina e non solo come condimento per l’erba, Andrea con altri  4 produttori di aceti ha fondato il gruppo Amici Acidi, un simpatico opuscoletto riporta ricette e tradizioni. Si può notare come nella cucina del nord e mitteleuropea l’aceto e l’agrodolce sia molto più utilizzato che da noi in cucina e come conservante, Andrea infatti è l’unico rappresentante al di sotto del Po. L’aceto tradizionale di Reggio Emilia ha una acidità superiore a quello di Modena (e quindi a me piace di più) subendo una concentrazione in bollitura inferiore, attorno al 50%, invece di un 70/8’0%. Gli standard dell’acetaia danno i bollini secondo punteggi, ricavati da una scheda di degustazione organolettica del Consorzio, in modo più restrittivo rispetto a quelli del disciplinare. Si tratta quindi di un ulteriore passo verso la qualità massima e il “non accontentarsi”. In aggiunta infatti Andrea usa di norma batterie di botti più “lunghe”, nove o dieci unità anziché le sette abituali (potrei sbagliare sui numeri precisi…). La cosa più incredibile è che man mano ci si sposta dall’Aragosta all’Oro l’acidità non diminuisce ma anzi è un esaltatore di aromi e inoltre non ci si trova davanti a un liquido troppo denso e quasi artificiale. Ovviamente la parte Balsamico Tradizionale è una piccola parte del fatturato e gli altri aceti e condimenti danno sostegno all’azienda. Se volete chiarirvi l’idea sul condimenti, aceti e balsamici date un occhio qui e qui.

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