Milano Whisky Festival 2012 a caldo
Usciamo dal MWF 2012 con qualche certezza in più e con soddisfazione. Come al solito a me piace dare impressioni a caldo, anche perché la memoria spesso mi abbandona.
- Ad abbandonarmi anche la voce, oggi a zero, tanta gente, tante belle chiacchere. Grazie a tutti quelli che sono passati nel nostro spazio o hanno assistito alle performance con Claudio da veri moonshiner (la luce del Mariott forse aiutava in questa visione poetica).
- Tanta tante gente, molta di più degli altri anni (a naso almeno un 30%). Tante facce note ma tanti nuovi. Il consiglio di arrivare presto si vede l’hanno letto in tanti. A dire dai contatti sul sito tanti tanti no.
- Il passista tedesco del dram non c’era. Sono partite congetture e umorismo nero, che tra l’altro a me piace. Nel caso la cremazione penso abbia dato un risultato molto flambé. La sua mancanza ha comunque innescato un meccanismo di solidarietà e tutti hanno bevuto di più.
- Mi sono spostato poco dal banchetto, quindi ho bevuto poco in giro, grazie a chi è passato porgendomi il bicchiere. Mi pare ci fosse una qualità veramente alta. A parte le conferme che conosciamo bene, i “nuovi” Adelphi e Wilson&Morgan veramente ottimi e apprezzati dal pubblico.
- Sempre bello rivedere gli addetti ai lavori già conosciuti (mi dimentico sempre qualcuno), come il disponibilissimo John Maclellan, Max Righi e la Betty, Giorgio D’Ambrosio, Salvatore Mannino, Franco Gasparri, Monica di Cadenhead… (da completare) e incontrare nuove persone.
- Lo stand di I Love Ostrica veramente bello e di impatto. Loro professionali e bravi. Bravi ai ragazzi del Cigar Club di Bergamo che li hanno veicolati in mezzo a noi.
- Alcune scene da ricordare:
- Andrea che veniva ogni tanto e mi diceva “non sta venendo nessuno”; con la sala piena e 100 persone in fila all’ingresso.
- Le gag sui bicchieri con Giuseppe.
- Le distillazioni pubbliche.
- I ragazzi del forum che affettavano e mangiavano al tavolino con un cartello “Riservato”.
- I sorrisi della gente col bicchiere in mano.
L’impressione e la speranza è che il 2012 sia un anno di svolta per il whisky in Italia, un nuovo festival a Roma ben riuscito, il festival storico che fa il secondo scatto in avanti dopo le prime edizioni pionieristiche e le conferme successive. In un anno sono nati 4 nuovi blog italiani sul whisky, contro i 2 dei precedenti 4, tutti in mano a giovani
entusiasti. Sono indicatori importanti, speriamo indichino un trend.
Prima o poi devo venire a uno di sti festival perchè leggendo qui mi fate proprio venire na voglia zio maledettooooooooooooo!!
Invidia +100 nei confronti di chi c’era..
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@e.berto Forza il prossimo e’ a Roma a Marzo, cerca di non mancare 🙂
Caro Davide,
per quanto riguarda la conclusione di ciò che ho degustato, metterei in testa tre prodotti:
Dailuaine 27 yo 1983/2011 Adelphi (non so, però, se si tratta del sherry cask #4319 o del Refill Sherry Hogshead #4318; mi puoi aiutare?).
Blair Athol 25 yo 1986/2011 Adelphi
Macduff Old Bothwell (il tuo; a proposito, non è ancora presente su Whiskybase.com….).
Metterei il Dailuaine leggermente davanti, ma il Macduff l’ho bevuto da sazio e questo l’ha penalizzato (grande sentore di pesca, comunque).
In ogni caso, tutti e tre hors categorie.
Segue il tuo Teaninich (lo sto ancora analizzando mentalmente, soprattutto il finale meritava un approfondimento).
Segue il Clynelish 14 yo Adelphi.
Chiudono la classifica due torbati:
BenRiach 17 yo Septendecim, che precede il Laphroaig PX (il PX è come che l’avesse speysidizzato, e in quell’ambito, BenRiach si esprime meglio).
In ogni caso, tutti buoni prodotti (dopo aver bevuto il Balmenach Adelphi 15 yo del 1982, tendo ad apprezzare maggiormente i pregi che a cogliere i difetti: quando l’avrò finito te lo farò sapere, ma sono a buon punto; comunque, Claudio aveva ragione, un whisky che ti insegna molte cose).
A risentirci
Ciao
Luca
Grazie Luca sempre bello incontrarti…Per il Dailuaine non ti posso aiutare…ma forse i whiskyfacile hanno preso foto e campione?
Si il macduff molto vechio stile molto frutta gialla, grande ampiezza olfattiva. Ci si vede a Roma!
Sono costretto a intervenire per dissipare un dubbio (non sia mai che una persona ne rimanga con uno). Il Dailuaine era lo sherry cask #4319 perchè era di 58,1%. L’altro di pari invecchiamento il #4318 ne titola 55,9%. Per questo motivo prendo appunti alle degustazioni. Per Davide che si preoccupa che la distillazione è proibita, sono pronto a testimoniare che quello che stavate distillando non era whisky ma the bancha fiorito.
Un saluto a tutti.
pino
Io ho gia’ vinto, Pino che scrive sul mio blog 🙂
Grazie Pino, in effetti era ottimo come deodorante per l’uomo che non deve chiedere mai.
Davide, piacerebbe a bomba venirci.
Qui ormai seguo da svariati mesi le notizie e deciderò!
Se mi parte l’embolo una capatina la faccio.. In fin dei conti verona roma con le nuove tratte trenitalia saranno si e no 3 orette!
VR-RM con un buon libro e una bella fiaschetta di single malt, saranno si e no 20 minuti.
Secondo me con due fiaschette si fa come in star trek..
Viaggio istantaneo..
TELETRASPORTOOOOOOOOOO!!
Ahahah:D
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Caro Pino,
molte grazie per la precisazione sul Dailuaine.
Ciao
Luca