Il whisky è un antidepressivo
Leggendo il Financial Times (e così ecco belli e sistemati quelli che pensano che siamo solo dediti al vizio) c’erano alcune considerazioni interessanti riguardo la Scozia a ridosso delle elezioni e forse ci si prova a consolare con la nostra seconda patria viste le miserie di casa nostra.
La Scozia è sempre stata percepita come un’area depressa, foraggiata dallo stato centrale ma anche utilizzata da Londra principalmente per le accise e le esportazioni di whisky che pesano per il 50% sulle esportazioni dell’agroalimentare. In parte questa visione può essere ancora vera.
Tuttavia il modello scozzese basato su piccole aziende periferiche di servizi, soprattutto su biotecnologie, finanza e formazione, sta portando frutti. Anche se le due principali banche, Royal Bank of Scotland e HBOS, sono implose con la crisi, gli altri servizi finanziari girano bene soprattutto nelle assicurazioni e nella gestione fondi, sfruttando anche la crescita economica della mid-class asiatica. Buone notizie arrivano anche da energia alternativa (soprattutto eolico) e di fatto il “pubblico” pesa comunque come nel resto del Regno Unito.
Insomma, ci sono altri buoni motivi per farci un pensierino…
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