Velier Live: un resoconto dall’esterno
“Vi aspetto tutti alla riunione più inusuale della nostra storia”. Luca Gargano presentava così Velier Live. Per chi ha mai partecipato alle “riunioni degli agenti” cerchi di pensare a qualcosa di lontanissimo da noia, staticità e dalle solite frasi fatte. Cerco di fare ordine. Cos’era Velier Live? Una riunione della forza vendita e, per la prima volta, una occasione per presentare alla clientela tutte le eccellenze distribuite dall’aziende di Genova con molti produttori e rappresentanti ufficiali; un vero e proprio festival.
Perché non è stata la solita riunione ma “la più inusuale” della storia della Velier? Beh prendere una location allestita di tutto punto con foto bellissime, pannelli e una buona presenza dei marchi, molti dei quali direttamente rappresentati dalla proprietà, come Gino Barile (che ci ha dato una buona notizia), Gianni Capovilla, Thierry Benitah (LMDW), o da rappresentanti della distilleria come Kavalan (che arrivano da Taiwan, non da Caronno Pertusella). Zero formalismi, prodotti disponibili in quantità e qualità (tra cui Balvenie 25 Single Cask e dei rum pre-rivoluzione). Cosa si è bevuto di buono? Un sacco di cose, ma non è proprio di questa la cosa importante. Vedendo le facce dei clienti con sorrisi a 54 denti e clima di festa penso che nessuno se ne possa lamentare.
Una immagine riassuntiva; dopo quasi un’ora dalla chiusura ufficiale della manifestazione, prevista per le 19.00, Luca ancora saltava sui tavoli e dispensava Champagne da un magnum a tutti. Più live di così.