Master of Malt vi vende, a caro prezzo, una scorciatoia
Master of Malt aggiunge un altra idea al lungo elenco di trovate a cui ci ha abituato. In questo caso ci troviamo davanti a rilasci didattici, tre blended della References Series, marchiati semplicemente I, II e III, che dovrebbero introdurre il bevitore alla prime armi e guidarlo nel mondo del whisky. L’idea è quella di partire da un prodotto base e percorrere i diversi assi cartesiani incrementando età, rarità e carattere. I tre blend sono composti da quattro whisky base che saranno gli ingredienti della ricetta che chiamiamo A, B, C e D. A è un blended giovane, B è un blended composto da whisky più maturi, speziati e complessi, C e D sono single malt con lunga e lunghissima maturazione rispettivamente.
Ecco le tre ricette:
- Reference Series I, 47.5% abv è composto da 83% A, 9% B, 4% C e 4% D. Costo circa 37 sterline per mezzo litro.
- Reference Series II, 47.5% abv è composto da 67% A, 13% B, 10% C e 10% D. Costo circa 54 sterline per mezzo litro
- Reference Series III, 47.5% abv è composto da 35.9% A, 9.7% B, 16.5% C and 35% D. Costo circa 106 sterline per mezzo litro
Tra le varie proposte di Master of Malt sicuramente trovai geniale l’ideal del Whisky Advent (anche in versione Premium), una serie di sample per ogni giorno dell’Avvento, per accontentare, anche con prodotti di valore, gli appassionati un po’ malati di gadgets.
In questo caso le mie perplessità sono molteplici. La prima e immediata: ci troviamo davanti a tre rilasci piuttosto costosi e senza indicazione di età; ovvio che si va a pagare un concetto, una idea, più che un prodotto, per quanto possa essere buono. E poi proveniendo da un lungo percorso personale di apprendimento, costruito anche attraverso sentieri impervi e spesso errati, trovo questo approccio piuttosto dannoso per un giovane appassionato che forse potrebbe pensare erroneamente di poter saltare dei passaggi, non tanto da un punto di vista puramente didattico, ma anche solo per la formazione di un proprio gusto. Anche spogliando il whisky dai suoi luoghi di produzione, dal territorio e dalla sua storia, facendo un puro ragionamento organolettico, equivale a giudicare un libro dalle note di copertina: potreste accettare che si rappresenti la produzione di formaggi italiani assaggiando tre pezzetti di formaggio? Credo che chi si avvicini a questo mondo, come a molti altri, essendo sicuramente più fortunato di chi ha iniziato venti anni fa, con una maggiore disponibilità di prodotti e di informazioni gratuite, non debba avere comunque fretta e non debba cercare scorciatoie. Il prodotto stesso richiede un certo rispetto e credo sia giusto vi dia ai primi approcci un certo timore reverenziale.
parole sante, Davide!
Maddalena