Mercato: un trimestre di conferme (non del tutto buone)
Finito il primo trimestre 2014 iniziano ad arrivare i risultati dei colossi del beverage. Dopo un’analisi più di fino del nostro Fabrizio diamo un occhiata molto più grezza. Cominciamo con LVMH che riporta un aumento del 6% del fatturato. Se si va a vedere però il dettaglio alla voce Wine&Spirits vediamo un bel -3% a parità di cambi. La ragione di questo calo viene individuata declino del cognac in China, parzialmente bilanciata da costante crescita del mercato USA.
Passiamo a Diageo, anche in questo caso troviamo una certa stabilità ma con la costante di un trend negativo in Cina e in tutta l’Asia, con i primi tre mesi in declino del 19%, mentre il dato spalmato su 9 mesi segna un calo del 9.4%. La cosa pare non frenare il colosso britannico che vole prendere definitivamente il controllo di United Spirits acquisendo un altro pacchetto di azioni che la porterebbe oltre il 54%.
Remy genera circa il 40% del suo fatturato vendendo cognac alla Cina e le recenti misure anti-corruzione di cui detti conto pare abbiano messo in allarme il management. Penso abbiano ragione a preoccuparsi.
Campari pare in salute e si è comprata pure Averna, entrando anche nel segmento grappe, ma ovviamente vive di altri prodotti, anche se ovviamente la parte bourbon sul mercato americano continua a dare soddisfazioni. Inoltre pare che il gruppo sia interessato alla Whyte & Mackay.
Manca Pernod, per ora, ma credo confermerà questo trend che vede solo gli Stati Uniti come area in costante crescita mentre il resto è tutto molto volatile. Considerando finanza creativa e titoli tossici speriamo che gli angeli non si intossichino.