Campari: primi nove mesi del 2013 positivi
Ritorno a occuparmi di risultati di Campari, ripetendo sempre e alla noia che è l’unico marchio italiano ad avere una distilleria scozzese. I risultati complessivi sono ancora positivi anche se con qualche ombra. Il fatturato è aumentato del 13%, oltre il miliardo di Euro, anche se l’utile ha avuto una flessione di quasi il 15%, attestandosi a 149.5 milioni.
Importante novità di pochi mesi fa è che la Campari si occuperà di distribuire i marchi di William Grant & Sons (Glenfiddich, Balvenie, Tullamore Dew e il gin Hendrick) in un mercato assetato come la Germania. Ricordiamo che in Italia questi marchi sono distribuiti da Velier.
Le vendite in Italia non vanno bene, soprattutto nel settore vini ma anche Glen Grant è in calo. In altri paesi invece il single malt del gruppo è in aumento, come Germania e Brasile. In generale Glen Grant ha avuto un aumento dello 0.8% nei primi nove mesi, anche se negativo (-1.4%) rispetto ai 9 mesi del 2012. Altra notizia interessante è l’avvio della linea di imbottigliamento interna al gruppo e non più in mano a fornitori esterni, in ottica probabilmente di ottimizzare i costi e la logistica. In questa ottica infatti è stata acquistata l’azienda di imbottigliamento Copack in Australia e inaugurato un nuovo impianto di imbottigliamanto in Kentucky a Wild Turkey, con un investimento di 32 milioni di euro.
Interessante un aspetto del comunicato stampa e cioé il fatto che l’introduzione della legge che regola i pagamenti del settore alimentare (60 giorni per i prodotti non deperibili e 30 giorni per i prodotti deperibili) abbia avuto effetti negativi di “cassa” e in particolare sulla “scorta estiva” e cioé sulla pratica di aumentare gli stock per soddisfare maggior consumo durante le calure. Ovviamente sono già corsi ai ripari.
Dopo la noia dei numeri, ecco il calendario 2014 con Uma Thurman.