Talisker Storm: l’isola di Skye a parco Sempione
Ieri sera ho partecipato, come molti altri amici con cui ci si trova senza mettersi d’accord, all’evento dedicato al Talisker Storm in Triennale. Evento che non prevedeva solo la presentazione del prodotto fatta da Franco Gasparri, con una invidiabile abbronzatura, ma anche una istallazione di Caroline Russell che riproduce il clima di Skye in cui i venti vanno tranquillamente oltre i cento orari e dove vengono giù qualcosa come 1.500 mm di pioggia in un anno. Cosa non trascurabile, tale installazione toccherà sole tre città europee: Londra, Berlino e Milano, quindi onore al merito a chi è riuscito a portare questo evento a Milano, nella bellissima cornice del giardino della Triennale. Io sono arrivato presto, e c’era uno scroscio di pioggia vero che mi aveva già colpito di striscio venendo in moto, poi il tempo è migliorato, anche se faceva freddo, e verso le 20 già il pubblico era molto numeroso.
Parlando invece del Talisker Storm, avevo letto cose piuttosto “tranchant” sul prodotto, devo dire che, volendolo confrontare col 10, è sicuramente meno morbido, meno sapido, più potente, torbato e fresco (è più giovane) e arriva subito a gamba tesa in fondo al palato con una forte speziatura, quindi mantiene quello che il nome promette. Sembra veramente abbiano usato botti molto marcanti sentendone gli aromi e guardando anche il colore di un ambrato carico, quasi ramato. Dovrebbe costare un 10% in più del 10 anni. Direi quindi che è un malto “moderno”, anche per la scelta molto in voga di presentare whisky senza indicazione di età (NAS). Io adoro Talisker, è sempre stata una delle mie distillerie Top 5, per la sapidità e l’equilibrio nelle componenti, quindi la mia preferenza va al 10; credo che qualche patito dei malti di Islay invece possa preferirlo per la sua veemenza.
Diageo si conferma una delle poche realtà a investire in Italia sul whisky, ovviamente a me piacciono sia questi eventi sia, ancor di più, i festival; spero di vedere Franco e il team Diageo agguerriti ai prossimi di Milano e Roma. Ringrazio in modo particolare l’agenzia Attila per la gentilezza e la disponibilità e i compagni di bevute Francesco, Paolo, Gianluca, Alessandro, Jacopo e Giacomo.
Im bah!razzante. La deriva ardbeghiana ha seminato.
no Pino, qua le carriole non c’erano
Caro Davide, non mi riferivo allo spettacolo (a noi romani non è spettato goderne) ma al prodotto, che neanche un giorno dopo la sua uscita già stava in vendita alla Metro, costruito a puntino. Del resto Zacapa docet.
Si ma le cose sono strettamente collegate. Non mi stupirei se finisse in miscelazione. Comunque i miei indicatori mi dicono che tra pochi anni la festa a oriente finirà. E poi si riinizia dagli anni ’80.
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