La “parte” degli Angeli (The Angels’ Share): pollice alzato
Grazie alla BIM Distribuzione, ho potuto assistere a una proiezione in anteprima per la stampa del film nostro omonimo, di Ken Loach, e senza tanti giri di parole sono uscito molto contento dalla sala. Purtroppo ho mancato la proiezione di Roma dove c’era il regista, ma c’erano i nostri amici Rachel Rennie Andrea Franco. Certo ho visto una versione “intermedia”, cioè in lingua originale (molto ostica) sottotitolata in italiano, quindi per il giudizio finale manca di giudicare il doppiaggio, ma devo dire che si ride (tanto) e si riflette ma, quello che interessa a noi fissati, viene fornita una visione molto realistica anche del mondo del whisky, persino dei suoi aspetti meno romantici, come la lotta dei collezionisti e la deriva “milionaria” degli imbottigliamenti più esclusivi. Non voglio dirvi tutta la trama, ma in pratica si tratta di un gruppo di ragazzi “problematici” che vengono assegnati ai lavori sociali e aiutati dal loro “angelo” a rifarsi una vita. I ragazzi riusciranno, con una azione non proprio legale, a intascarsi una bella cifra, anche se probabilmente solo uno di loro potrà effettivamente cambiare registro. Il nostro distillato è il pretesto per raccontare e sviluppare la storia, un pretesto che ci piace.
Quindi parliamo del ruolo del whisky nel film e di come è stato trattato. Si tratta di un ruolo di “sfondo” ma molto accurato. Lavoro di 9 mesi per cercare le location, Charles McLean che doveva fare solo da consulente ma che poi ha una parte importante nel film (Il Master of the Quaich McAllister) e che ha sistemato e ne curato tutti gli aspetti, compresa la terminologia e suggerendo l’approccio all’argomento. Il film avrebbe dovuto essere girato in gran parte ad Islay ma problemi logistici hanno spinto la produzione in altre direzioni; probabilmente piazzare qualche decina di persone sull’isola per qualche settimana sarebbe stato un problema, chi c’e’ stato dovrebbe comprendere. Le distillerie che si vedono sono: Glengoyne in esterno, quando i ragazzi vanno a fare la loro visita, guidati dal loro tutor; Deanston per gli interni e con il distillery tour che, per chi ha visitato già le distillerie, può capire che è stato fatto da una addetta ai lavori; Balblair dove si svolge la parte finale del film, soprattutto nelle warehouse. Il whisky Malt Mill (inizialmente doveva essere Port Ellen) è quello oggetto della lotta tra collezionisti nella parte finale del film. I brand di whisky non sono stati mascherati, appaiono tutti senza modifiche, oltre alle distillerie e ai malti del gruppo, a Deanston si vedono per esempio le bottiglie di Ledaig; poi ricordo Springbank 32, primo riferimento al whisky nel film e Cragganmore durante un blind tasting. Devo dire bella la scelta di Balblair, che ho ben fresca in mente, per la sua posizione molto a nord, in una zona molto isolata e senza nulla intorno. I ragazzi che si avvicinano alla distilleria e si accampano su una collina vedendola quasi come un miraggio.
Fossi un critico cinematografico serio, a parte parlarne senza averlo visto, dovrei infarcire il tutto con riferimenti a vecchi film di Loach o ad altre pellicole di genere. Io mi limito nel mio piccolo di cinefilo distratto e pigro, a dire che alcune scene mi hanno ricordato Trainspotting, tipo una fuga a piedi belle periferie, mancava solo il sottofondo di Lust for Life, e qualche battuta l’umorismo dei film dei Coen.
La musica non è molto presente, c’e’ un bel pezzo di qualche anno fa dei Proclaimers, 500 miles, che spicca nei pochi momenti in cui il paesaggio rurale scozzese si prende la scena rispetto a quello urbano. Un paesaggio urbano sì degradato, ma molto luminoso e solare, poco cupo, se non in alcune riprese dell’alloggio di fortuna del protagonista (anche qui riminescenze di Trainspotting), con una fotografia abbastanza brillante.
Aggiungo quasi sorpreso, visto quello che si legge in giro, che la cartella stampa era tradotta benissimo e non vi era nessuna castroneria riguardante il whisky, anzi, tutti i termini difficili tipo “keeper of the Quaich” o “dunnage”, sono stati lasciati nella loro versione originale con un rimando preciso ed esauriente a fondo pagina. Mica male.
Il film esce il 13 Dicembre nelle principali città, il 20 in tutta Italia. Andate al cinema, vi farò qualche domandina per farvi un piccolo regalo.
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