[Storia e Geografia][3] Mackmyra Swedish Whisky
Da tanto tempo ho in canna un articolo su Mackmyra, il whisky svedese. Vuoi perché il progetto è molto intessante, vuoi perché Angela D’Orazio, master blender, ha chiare origini italiane e già diversi mesi fa mi aveva inviato dei campioni interessanti e vuoi perché al recente Whisky Live Paris ho partecipato alla sua Master Class, con l’ottimo Salvatore della Maison a fare da traduttore e facilitatore.
Angela ha un curriculum di tutto rispetto, è entrata in Mackmyra nel 2004 ma fin dal 1992 è nell’industria. E’ stata in Glenmorangie come Brand Ambassador in Scandinavia, poi ha lavorato al bellissimo Akkurat Restaurant & Bar, che ha una selezione di whisky da paura, per altri 5 anni come responsabile della sezione whisky. E’ stata la fondatrice della sezione scandinava della SMWS (Scotch Malt Whisky Society). E’ stata giudice in varie manifestazioni tra cui IWSC, Stockholm Beer & whisky Festivals e ha lavorato anche in Bowmore e Bruichladdich Distillery.
Uno non troppo addentro a questo mondo potrebbe soprendersi del fatto che in Svezia vada così forte il whisky, beh non è una sopresa se vi è mai capitato di andare a qualche festival in Scozia o in generale a visitare le distillerie. Secondo molte statistiche (Diageo, Visit Scotland) gli svedesi sono al primo posto tra i visitatori delle distillerie.
Il progetto nasce nel 1998, nel marzo 1999 viene costruita la prima distilleria pilota che nello stesso anno produce il primo spirito. Nel 2000 viene prodotto il primo cask da 30 litri e già nel 2002 viene costruita la prima vera distilleria di una certa dimensione. Tra il 2006 e il 2007 vengono costruite due aree di maturazione in diverse località della Svezia. Nel 2009 il progetto del Mackmyra village viene iniziato. Il 17 Dicembre 2011 è stta inaugurata una nuova distilleria, che lavorerà in aggiunta all’esistente, chiamata Gravitational, in quanto il processo produttivo va dall’alto al basso. La distilleria conserva la forma e la dimensione degli alambicchi della precedente, pur potendo lavorare su tre turni. La vecchia Mackmyra Bruk Distillery può produre 170 000 litri di alcool, mentre la Gravitational Distillery circa di 500 000 litri, quindi ora si ha una produzione circa quadruplicata. La Gravitational quindi parte dall’ultimo piano con gli ingredienti base, malto, acqua e lieviti, per poi arrivare a piano terra con lo spirito. Il tutto è alimentato con biocarburanti.
Mackmyra porta avanti un concetto che potremmo chiamare di distilleria distribuita, in quanto fa maturare il proprio whisky in diverse aree. Interessante anche la creazione di un vero e proprio Whisky Village a Gavle, a nord di Stoccolma.
Venendo ai prodotti ci sono alcuni imbottigliamenti abbastanza tradizionali, con botti ex-bourbon, a cui si affiancano produzioni “svedesi”, con botti di quercia locale, simile a quella francese, e utilizzo di affumicature sempre con legni locali anziché con torba. Altra caratteristica l’utilizzo di botti piccole, da 20/30 litri che possono essere anche acquistate da privati per imbottigliamenti privati; anzi proprio questa formula sta a vendo un grande successo.
Personalmente trovo i loro prodotti tradizionali molto godibili, puliti e ben fatti. I prodotti “affumicati” e quelli in piccole botti, anche per una mia sensibilità accentuata verso il tannino, li vedrei molto bene in assemblaggio con altri prodotti rispetto alla “purezza”, ma anche questi li ho trovati molto ben fatti e studiati.
Vi consiglio anche il loro canale Youtube.
Visto che Angela ci ha invitato a visitare questa bellissima realtà speriamo presto di andare a farci un giro…
Tornerò presto a parlare di loro dato che mi hanno coinvolto in una iniziativa interessante in cui ho l’onere e l’onore di rappresentare i “blogger” italiani.
Confermo che il Mackmyra è un ottimo whisky e che grazie alla disponibilità di Angela, davvero gentile, anche noi nelle prossime settimane avremo modo di parlare non poco dei pro
… dotti Mackmyra. Mannaggia a me e quando metto mezzo commento alla volta!! 🙂
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