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Milano Whisky Festival 2012: titoli di coda

Dopo le impressioni di getto, post finale sull’edizione 2012 del Milano Whisky Festival, una edizione di successo, suffragata ora dai numeri ufficiali gentilmente forniti dall’ufficio stampa:

  • visitatori oltre 2.000, +32%
  • consumazioni (gettoni) +48%

Come detto non ho partecipato a masterclass e ho bevuto poco in giro, ma anche parlando e leggendo con la fitta rete di personaggi che orbitano in questo bell’ambiente, mi sono fatto l’idea che:

  • Masterclass: molto apprezzate quelle di Wilson & Morgan,  di Adelphi e la masterclass/show di Max Righi e Giorgio D’Ambrosio che pare non abbia annoiato i presenti. Qualche mugugno su quella Diageo per la mancanza del Port Ellen 12th release (sostituito mica da gazzosa ma dalla 11th). Le aspettative elevatissime ovviamente hanno portato a una delusione più accentuata, non pienamente mitigata da un imbottigliamento extra. Delle altre non ho sentito molto in giro, ma mi piacerebbe avere vostre impressioni.
  • Prodotti: a suffragare anche le masterclass, conferme arrivano dagli stessi W&M, Adelphi, Silver Seal. Qualche mugugno perché alcuni degli espositori non mettono in degustazione le bottiglie un po’ più pregiate ma solo gli imbottigliamenti base. Ma crescendo il pubblico prima o poi penso succederà anche questo.

Considerazioni sparse e schematiche:

  • L’ho già fatto, ma menziono il banco ostriche I Love Ostrica come il più bello e professionale.
  • Personalmente sono stato contento di provare i Pot Still Irlandesi che erano nel mio banchetto grazie a Massimo Melis, facili da bere e piacevoli, soprattutto se non guardati come “concorrenti” dei single malt scozzesi ma come alternativa.
  • Per quel che riguarda i feedback sulle cose in degustazione da Angel’s Share ottimi riscontri quasi unanimi sul MacDuff 31, sul Caol Ila 26 (poche bottiglie rimaste dall’anno scorso andate letteralmente bruciate) e positiva sorpresa per gli Arran single cask (bourbon e sherry) a gradazione piena, considerata la fama non positiva della distilleria per una “cattiva partenza” che però ha cambiato molto nell’ultimo periodo assumendo professionisti di alto profilo. Taninich 30 ha sopreso tanti, nessuno per ora si è lamentato del resto, ma nel caso siamo qua. Comunque. tanta gente e tanti amici sono passati e questo alla fine per chi non fa di questo una professione è na gran cosa.
  • John MacLellan di Kilchoman si conferma sempre una persona squisita e disponibile a parlare con tutti. Girava a firmare bottiglie come una rock star e si fermava con tutti gli chiedessero qualcosa o di fare una foto (che ovviamente io non ho).
  • A portare sempre un tocco di sana follia e freschezza al festival i club, appassionati e associazioni: i grandissimi del GluGlu, la novità di Andrea Ferrari di Whiskynews con Puni in degustazione e ovviamente Igor e Claudio da sempre animatori del festival. Quest’anno mi hanno coinvolto con l’inganno a mia insaputa e ho dovuto anche io prestarmi allo show: dopo le varie cerimonie della torba, il funerale del Laphroaig 15, il malting floor, quest’anno c’e’ stata la dimostrazione di distillazione con tanto di alambicchi e doppia distillazione. Spero vi sia piaciuta e vi sia servita, noi ci siamo divertiti come matti. Poi le mine vaganti Andrea e i Whiskyfacile senza dimora ma che sono andati a mungere con le loro boccette tutti i banchetti.

Ovviamente potete dire la vostra per bastonarmi o completare quello che ho detto, come è stato fatto sul forum.

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