Spirit(ualità ) indiana
L’Unione Europea sta cercando di raggiungere un accordo con l’India per facilitare l’ingresso sul mercato indiano del whisky (e spirit) europeo.
Il mercato indiano è il più assetato dato che assorbe circa 130 milioni di casse (circa 600 milioni di litri) all’anno di whisky.
Al momento esistono delle grosse barriere doganali (che ammontano al 150%) al whisky europeo che quindi “pesa” meno dell’1% sul totale ed è relegato nei duty free e negli hotel di lusso.
La domanda di bevande di qualità è in crescita in India e l’apertura del mercato avrebbe grossi benefici sulle casse dei produttori europei che nel 2009 hanno esportato 5.7 miliardi di euro.
Il blocco è già stato rimosso dalla Corea del Sud, che applicava una sovratassa del 20% sull’importazione di superalcolici.
Senza entrare in “panic mode” questa apertura significherà sicuramente un forte aumento di produzione “in continuo” ma non credo lascerà indenne il mercato dei single malt (che già in Corea va forte).
Ricordatevi che gli indiani hanno già comprato Jaguar e il piatto nazionale britannico è oramai il chicken tandoory…Lo so che siamo in Scozia ma ricordatevi che i due maggiori produttori hanno sede a Londra e Parigi…