Il punto sul mercato

L’industria del whisky sembra essere vicina alla ripresa visti gli annunci di nuovi investimenti da parte di grossi attori dell’industria.

Negli ultimi tre anni ci sono stati investimenti per oltre 700 milioni di euro in distillerie, impianti di imbottigliamento, warehouse e non ci sono stati passi indietro nonostante la recessione.
La Cina alimenta l’ottimismo dei mercati visto che in 9 anni e’ passata da 1 milione di sterline di vendite a 80 milioni di sterline.

Anche in Francia, ad esempio, i volumi aumentano e si vende piu’ whisky in un mese che cognac in un anno. Le esportazioni verso la Francia sono aumentate del 12% nel 2009.

I Single Malt pesano solo il 6% sul fatturato totale ma hanno avuto un aumento di volumi del 23% tra il 2005-2009 mentre l’industria nel suo complesso ha avuto un aumento solo del 10%.

Glenmorangie è un esempio di questa crescita, rappresenta uno dei marchi piu’ venduti in Scozia ed e’ quello che cresce piu’ velocemente in USA, che e’ ancora il mercato dei Single Malt piu’ grande.
LVHM ha pianificato una crescita del 50% di produzione investendo 4 milioni di sterline per 4 nuovi still.

Spostandoci nell Speyside, Macallan sta aumentando la produzione investendo 4.5 milioni di sterline per il recupero e la pulizia dei 6 vecchi still in uso negli anni 90, da aggiungere ai 15 attuali. La produzione aumentera’ quindi di circa il 35% a toccare 8.75 milioni di litri, in particolare per soddisfare le grandi richieste del 12yo in sherry oak barrels.

Pernod Ricard sta investendo 10 milioni di pound per The Glenlivet e cercare di raggiungere il leader di mercato Glenfiddich.

Diageo ha speso 40 milioni di sterline per costruire Roseisle, con 14 stills e una produzione di 10 milioni di litri.

Su Islay, Laphroaig sta aumentando leggermente la produzione lavgorando su turni nei sette giorni dal 2006 e arrivando a produrre quasi 3 milioni di litri.

Stavolta mi astengo dal commentare, che e’ meglio.
Fonte: Reuters